Un cane obeso non è un cane felice o appagato e il conduttore umano non dovrebbe mai assecondare le sue richieste golose. Non solo, molte volte non si ha la giusta pazienza e voglia di fornire al pet il tipo di alimentazione corretta per le sue necessità, ripiegando su avanzi o cibi grassi da umano.
Lo stato di sovrappeso aumenta nel momento in cui il cane è abituato a vivere dentro casa, svolgendo poco movimento e con una attitudine pigra sviluppata sin da piccolo. Non si parla di obesità del cane per evidenziare un fattore estetico bensì per il suo benessere: l’effetto domino potrebbe essere così devastante da provocare malattie gravi e impossibili da gestire. Un esempio? Patologie urinarie, renali, problemi al cuore e alla circolazione sino a quelli respiratori.
Le cause dell’obesità del pet possono essere tantissime e cambiare in base allo stile di vita, ma non solo. Infatti, ci sono dei casi legati alla genetica e alcune razze sono maggiormente predisposte ad ingrassare, così come l’età del cane è da tenere sotto controllo soprattutto nei primi 2 anni di vita e poi dai 5 agli 11 anni. Da non sottovalutare anche il sesso di appartenenza, le femmine sono maggiormente predisposte all’obesità così come lo sono i cani sterilizzati.
Alcune ricerche scientifiche hanno dimostrato che un cane sterilizzato tende a chiedere una maggiore quantità di cibo al suo conduttore umano. Per questo motivo è fondamentale fare attenzione e adottare una tipologia di mangime adatta alla condizione presentata. Gli studi scientifici mettono però in evidenza che in tantissimi casi l’obesità non viene riconosciuta dai pet parents, con la convinzione che sia solo una fase passeggera mentre il cane aumenta chilo dopo chilo.
Se il proprietario non è in grado di capire il problema con tempestività deve rivolgersi al veterinario di fiducia e informarsi attraverso canali certificati e autorevoli. Amusi è il portale ricco di contenuti professionali e approfondimenti che riguardano il bellissimo mondo dei cani redatti da soli professionisti del settore.
Conoscere e imparare a gestire l’alimentazione del cane è fondamentale: il cane è onnivoro ma questo non significa potergli dare da mangiare tutto quello che passa dalla dispensa. Come la guida di Amusi sottolinea, ogni pet ha necessità di sostanze nutritive essenziali per il suo benessere, dalle proteine alle vitamine senza mai dimenticare i sali minerali.
Nel momento in cui l’amico a quattro zampe acquisisce chili in più è bene fare un passo indietro, capire da dove sia partito il problema e agire di conseguenza. La prima cosa da fare, con l’aiuto del veterinario, è eliminare ogni tipo di junk food (cibo spazzatura) e l’iperalimentazione costituita da cibi casalinghi fai da te e snack grassi.
Il cane nel tempo si è abituato a mangiare e digerire tutto, il suo essere onnivoro è un sicuro vantaggio ma non bisogna mai oltrepassare una certa soglia. I veterinari sono chiamati ad educare i pet parents così da far comprendere cosa possano o meno ingerire.
Mangiare tanto non è un sinonimo di buona alimentazione e soddisfazione, bensì la strada più breve verso patologie di vario tipo come visto sopra. Un piccolo trucco è attenersi al dosaggio indicato sulle confezioni del mangime, studiato appositamente per i cani e per ricevere il fabbisogno giornaliero corretto.
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