Continua a far discutere la decisione del Comune -messa nero su bianco con una delibera di giunta- di rinunciare al credito maturato negli anni con la società Modena Food, che gestisce il locale. Credito quantificato in oltre 275mila euro saldati in “cambio merce” con arredi e attrezzature. Quel che non piace ai modenesi è la poca chiarezza con cui l’operazione –una sorta di baratto- è stata condotta: perché si è arrivati ad accumulare un credito così alto, ad esempio, senza intervenire prima? E ancora chi ha stimato del valore degli arredi? E perché questo si è duplicato nel giro di un anno? La consulenza è stata richiesta –non sappiamo da chi, se dal comune, dalla società che fino ad oggi ha gestito il caffè concerto o da terzi- al geometra Luigi Parrillo, che ha valutato l’arredo –datato, va detto, perché risale agli anni duemila- in 327mila euro. Contro i 137mila euro di valore messi a bilancio nel 2016 da Modena food. Noi avremmo tanto voluto approfondire con il consulente diverse questioni, ma contattato ogni giorno da una settimana, il geometra si è sempre detto troppo occupato.