Amianto sul tetto delle Fonderie di Modena. La settimana scorsa, dopo un temporale, alcuni pezzi di copertura dell’azienda –a quanto pare contenente amianto- erano caduti nei cortili delle abitazioni vicine allo stabilimento. Ma come è possibile che Arpae e Usl, che da tempo monitorato il sito a seguito delle segnalazioni dei residenti per l’aria irrespirabile, non si siano accorti di nulla? Chiara Tassi lo ha chiesto al dott. Davide Ferrari, direttore del dipartimento di Sanità pubblica dell’ausl di Modena…
“Per quanto riguarda l’amianto bisogna tenere presente che la normativa assegna al proprietario dell’immobile la responsabilità di eseguire un programma di controllo e manutenzione sullo stato dei materiali contenenti amianto, ed in particolare le coperture” – puntualizza Ferrari- “Il ruolo dell’Usl è di effettuare controlli a seguito di segnalazioni. Controlli cui noi abbiamo dato il via, e che sono in corso, dopo la richiesta di accertamenti che abbiamo ricevuto due giorni fa dal Comune”. Quindi, nonostante Usl e Arpae da tempo effettuino controlli sulle emissioni delle Fonderie Cooperative, non hanno mai, in tema di amianto, rilevato nulla: “I nostri sono interventi mirati, su specifici problemi. Abbiamo fatto tanti sopralluoghi all’interno delle Fonderie, e non è mai stato riscontrato un problema di rischio da esposizione da amianto per i lavoratori. Va detto, poi, che quando si verifica un violento temporale, anche lastre di amianto in buone condizioni si possono straccare dai tetti di copertura”. E’ necessario ribadire come la legge non vieti le coperture in cemento amianto negli edifici, il problema si pone quando questa copertura si deteriora: “Ora si che, a seguito del temporale, è necessario verificare se questo abbia deteriorato le condizioni della copertura. Verificheremo poi, se necessari, dovranno essere effettuati dall’azienda interventi di bonifica”.
E’ bene ricordare che mentre gli edifici pubblici o aperti al pubblico sono costantemente monitorati da Arpae e Usl dopo apposite mappature, anche i privati cittadini hanno il dovere, per legge, di controllare periodicamente lo stato di conservazione delle strutture contenenti amianto per evitare sanzioni a seguito di controlli eseguiti a campione.