Si tratta di Carmine Sarcone, 39 anni, indagato per associazione mafiosa, fratello di Nicolino e Gianluigi Sarcone, entrambi arrestati nell'operazione 'Aemilia' del 2015. Il primo, condannato a 15 anni, era ritenuto il capo dell'organizzazione autonoma emiliana, collegata alla cosca Grande Aracri di Cutro dove è stato eseguito questo fermo di indiziato di delitto, il primo emesso dalla Dda di Bologna per questo reato. Carmine avrebbe avuto il ruolo di rappresentante dei fratelli detenuti, con compiti direttivi e di dirimere i contrasti interni alla struttura. Sono emersi inoltre continui scambi di informazioni tra esponenti detenuti e in libertà, attraverso colloqui in carcere. L'attività investigativa ha raccolto anche elementi indiziari su condotte di Sarcone durante il processo 'Aemilia' in corso davanti al tribunale di Reggio Emilia, per indottrinare e minacciare alcuni testimoni. Decine le perquisizioni in corso in diverse province.