“Ormai a fare questo lavoro si rischia la vita”. E’ l’amaro sfogo di Silvano Mazzoni, titolare della tabaccheria di via Matteotti a Sassuolo, che giovedì sera, poco prima delle 19.00, ha subìto una violenta rapina nel suo negozio. In azione un bandito solitario, col volto travisato.
Noi lo abbiamo intervistato: “E’ entrato un rapinatore, appena l’ho visto gli sono andato incontro, gli ho messo le mani sul viso e lui, con la pistola, mi ha dato una botta in faccia. Poi ha aperto il primo cassetto ma io l’avevo già svuotato: mi è andata bene, il rapinatore, non avendo trovato niente, è andato via”.
Ha avuto paura?
“Eh abbastanza perché non appena ho visto la pistola gli sono andato incontro, la mia testa mi ha detto così ma poteva anche andarmi peggio”
E’ la prima volta che subisce rapine o furti?
“No, avevo già subito tre furti notturni, e un quarto colpo che è andato a vuoto perché i ladri sono rimasti fuori”
Come si lavora in una situazione così?
“Male: noi facciamo tanti sacrifici, lavoriamo 12,13,14 ore senza essere tutelati. Anzi siamo in balìa di questa delinquenza e così si arriva a un punto che ci si chiede chi te lo faccia fare, mettendo a rischio la vita, in questo caso la mia. Per 16 anni non è mai successo niente, poi praticamente in questi due ultimi anni me ne sono capitati di tutti i colori. Se anche li prendono, quanto tempo rimangono dentro? Arrivi a un punto che non ce la fai più perché non te lo permettono più. Mi sento ferito e mi chiedo come sia stato possibile arrivare a questo punto”.