Nessun pentimento per il 23enne modenese attivista dei centri sociali in carcere per avere picchiato un carabiniere durante gli scontri a Piacenza. Anzi ha la voglia di tornare presto libero per tornare a manifestare. Lo fa sapere lui stesso con una lettera direttamente da dietro le sbarre.
Ricorda "la memorabile giornata di lotta collettiva" e sottolinea: "abbiamo vinto tutti noi che abbiamo conquistato le piazze a spinta per non permettere i comizi fascisti". E’ uno stralcio della lettera scritta dal carcere da Lorenzo "Dibi" Canti, nella casa circondariale San Lazzaro di Piacenza, dove si trova perché accusato di avere accerchiato e picchiato insieme ad altri il brigadiere Luca Belvedere lo scorso 10 febbraio durante una manifestazione antifascista. La lettera del 23enne modenese è stata pubblicata da InfoAut, portale di informazione anarchica e antagonista. Nessun pentimento dunque, ma anzi la voglia di tornare in libertà "per vedere” si legge sempre nella lettera, “le piazze sempre più gremite, compatte e determinate ad opporsi contro la situazione politica che si è venuta a creare dopo le elezioni e continuare a manifestare".