Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa in cui a prendere la parola sull'intera faccenda Caffè Concerto che da mesi sta facendo discutere in città. Breve riassunto: ieri ad aggiudicarsi il bando del locale è stata la fiorentina Rrem, e quindi non la Modena Food, società che fino ad ora ha gestito il Caffè Concerto e che aveva contratto con l'Amministrazione comunale un debito da 275mila euro, debito poi saldato con la cessione degli arredi della struttura, risalenti a 15 anni fa e valutati da un consulente 327mila euro.
ECCO LE VERSIONE DI MATTEO DE PIETRI:
È ora che io prenda la parola. Ho taciuto sino ad ora nel convincimento che il buon senso potesse prevalere. Non è stato così. È arrivato il momento che tuteli il mio nome, quello della mia azienda e quello di tutte le persone che hanno creduto in me e nel mio progetto. Quindi ritengo di dover chiarire alcuni aspetti fondamentali di questa vicenda.
Anzitutto smentisco che il presunto debito della MODENA Food verso l’amministrazione comunale si riferisca a canoni locatizi impagati. Come avremmo mai potuto partecipare al bando da locatari insolventi? Esso è invece riferito ad utenze idriche relative all’impianto, di proprietà del Comune, di cui il Caffè Concerto si avvale nello svolgimento della sua attività. Impianto assolutamente fuori norma che implica utilizzi spropositati di acqua che hanno determinato il prosciugamento delle falde acquifere locali, con relativo danno, non solo per la scrivente ma anche per l’intera comunità. Centinaia di migliaia di mq di acqua potabile dell’acquedotto sperperati. Una situazione che la scrivente è dal 2001 che ha fatto presente all’Amministrazione con innumerevoli richieste, tutte documentabili, mai prese in considerazione. Ne è nato un contenzioso, anche in considerazione del fatto che la fatturazione per le utenze idriche è completamente convogliata in capo all’Amministrazione senza possibilità alcuna di controllo da parte della scrivente. Ma la trasparenza ?
Non solo. Le ultime tre annualità di utilizzo idrico sono state contabilizzate dall’amministrazione solo a metà 2017 (pertanto non presenti nei bilanci ne’ di MODENA Food ne del Comune precedentemente) in un’unica soluzione per un valore di 275.000 €. Come è possibile? Per il puro gusto di piegare un’azienda? Al solo fine di fare pressione sui gestori?
È con queste premesse che a gennaio 2018 PARTE (non tutti) degli arredi di proprietà della della scrivente presenti all’interno del Caffè Concerto sono stati ceduti all’amministrazione sulla base di una perizia comunale (non sono state ammesse controperizie di parte) che ne ha sottostimato il valore di almeno la metà. Una vera e propria imposizione di volontà dell’Amministrazione: mi avrebbero fatto chiudere e con la mia attività 50 famiglie non avrebbero più avuto uno stipendio. In cuor mio non me la sono sentita e confidando nella trasparenza del successivo bando condotto nella legittimità dei suoi presupposti, ho acconsentito (pur tutelandomi da un notaio e mettendo già allora tutto per iscritto).
Si tratta di rivelazioni importanti ma assolutamente fondate e provabili .
Andro’ alle vie previste dalla legge per la tutela delle mie ragioni e per fare chiarezza su tutta questa situazione .
Matteo De Pietri