È in corso una vasta operazione della Polizia di Stato, coordinata dalla Procura di Reggio Emilia, su un presunto sistema di corruzione per l'ottenimento della cittadinanza italiana. Tra i destinatari di misure cautelari, una funzionaria della prefettura, responsabile dell'Ufficio cittadinanza, e il titolare di un'agenzia di pratiche per stranieri di Guastalla.
Oltre alle misure cautelari personali si sta procedendo all'esecuzione di sequestri preventivi.
Stando alle ricostruzioni della squadra mobile la donna avrebbe chiesto 'mazzette' agli stranieri per agevolare le loro
pratiche sulla cittadinanza.
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Mazzette di denaro dagli stranieri per velocizzare le pratiche sulla cittadinanza. Per questo, con l'accusa di corruzione, la Polizia ha arrestato Sonia Bedogni, dirigente dell'ufficio Cittadinanza della Prefettura reggiana. La donna, 60 anni (già candidata alle elezioni per le Rsu dello scorso aprile con la Cgil), si trova ai domiciliari. Domiciliari anche per due fratelli pachistani Umar e Irslan Parvez, rispettivamente di 23 e 29 anni che gestivano un’agenzia a Guastalla. Il primo però risulta irreperibile, perché tornato nel suo paese d’origine. Obbligo di firma invece per Amina Doullai, 48enne marocchina, moglie dell’avvocato Vainer Burani, che però risulta estraneo ai fatti. La donna avrebbe fatto privatamente da tramite. Per i tre stranieri, l'accusa è di intermediazione in corruzione. Gli agenti della Squadra Mobile hanno inoltre posto sotto sequestro preventivo la somma di 116.000 euro, ritenuta provento dell’attività illecita' della funzionaria arrestata. Fino ad ora sono circa 35 le pratiche di cittadinanza esaminate per le quali è stata provata la corruzione e 7 le persone che risultato indagate.