Un concorso non selettivo – che non prevede, quindi, un "dentro o fuori"- e completamente orale, aperto a chi negli ultimi 8 anni ne ha accumulati almeno due di servizio. Questa la base per la stabilizzazione di 50mila insegnanti delle scuole materne e primarie, che di fatto taglia fuori i laureati in scienze della formazione primaria. Una grana che il nuovo governo ha ereditato dal precedente ma a cui pare non voler metter mano. Abbiamo approfondito il tema con Marzio La Pasta, del Coordinamento nazionale Scienze della Formazione Primaria…
di Chiara Tassi
“La nuova scuola del cambiamento sarà fatta di chi ha maturato, anche con ricorsi, due anni di servizio, a prescindere dal livello di formazione, a prescindere dalla qualità di ciò che ha fatto in classe – attacca La Pasta- I nuovi laureati, invece, che hanno fatto 600 ore di tirocinio, laboratori, esami, che si sono imbevuti davvero nella ricerca pedagogica e didattica, verranno lasciati fuori perché per noi non è possibile aver già accumulato le ore di servizio necessarie per prendere parte al concorso straordinario. Questa è la nuova scuola”.
In pratica, ma la materia lo ammetto è davvero ostica, con tanto di corsi, ricorsi e controricorsi, graduatorie permanenti, Gae e chi più ne ha più ne metta, sembra proprio che l’emendamento all’articolo 4 del Decreto dignità premi chi da più tempo esercita, spesso anche solo con un diploma magistrale senza mai, per esempio, aver superato un concorso ordinario, a scapito di chi è appena uscito dall’università. “Esatto – conferma La Pasta- Viene premiata la quantità sulla qualità”.
Quello he chiedono gli studenti universitari, e che pare assolutamente lecito soprattutto per figure così importanti come i maestri e le maestre, è che si faccia una vera selezione: “Non vogliamo dare vita ad una guerra tra laureati e diplomati –conclude La Pasta- quello che vogliamo è che venga effettivamente selezionata l’eccellenza, perché è questo che i bambini meritano. I bimbi non meritano la maestra che da tanti anni insegna ma ha grossissimi problemi con l’ortografia e con la lingua italiana, come hanno dimostrato gli sconcertanti resoconti dei concorsi scorsi”. Non fa ben pensare, quindi, che il concorso straordinario in programma nei prossimi mesi sia costituito solo da una prova orale.
Nulla di scritto, quindi, e un concorso non selettivo.
Che la nuova scuola del governo del cambiamento abbia inizio…
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